PART. #1: 02.05.09 - 10.10.09 › 15 AUGUST / Reto Suhner

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mardi, avril 13 2010

Selezione dal diario di bordo Transumanza per il libretto

Questo progetto lo faccio per il signor Jean. Tutti i giorni dell'anno attraversava il parco delle Cropettes, vi si fermava un momento poi a seconda dell'ora beveva il caffè della mattina al café des Cheminots o la sera tardi una birra dai burkinabé al numero 24 della rue de Montbrillant. Dall'alto dei suoi 87 anni, coi lunghi capelli bianchi e la lunga sciarpa rossa. Energico, non mancava mai di sorridere ai bambini e amava dire: un sorriso di un bambino e la giornata è guadagnata! Il signor Jean era un uomo d'eccezione. Nel febbraio del 2002, conversando con lui sull'unica panchina al sole del parco, io trascinando la mia anima in pena e mio figlio piccolo, abbiamo parlato di rottura, di separazione. Mi diceva che il piú difficile non è morire, è vedere tutti gli altri andar via prima. Il signor Jean ha aggiunto: non ho paura di morire perché sono in armonia con la natura. Un giorno non abbiamo piú incontrato il signor Jean nel parco e ci siamo interessati alle sue condizioni di salute. Se n'era andato all'età di 90 anni come i suoi genitori, come lui lo voleva. La mia vicina Florence è andata al funerale. Ha riconosciuto qualcuno: «il suo viso mi è familiare... ci conosciamo?» Sono sua nipote, mi chiamo Ruth Dreifuss.

AUF DER HUNDWILER HOEHE (Appenzel) 15 agosto 09, ore 15, duo con Reto Suhner

Sveglia alle 6 del mattino. Partenza da Ginevra alle 6 e 45 direzione Appenzello esterno Rodi: cima della Hundwiller Hoehe. Arrivo ai piedi della montagna 11 e 30. Ordiniamo la prima cabina di trasporto del materiale. Arriva la cassa di legno. Una giovane donna che fuma Marlboro vi è seduta nel mezzo. Carichiamo il materiale. Poi la prima parte della squadra inizia l'ascensione a piedi. Reto Suhner, il musicista della regione, colui che ha scelto il luogo, Christian Tarabini (camera) e io. Arrivati in cima tutti sudati non c'è tempo da perdere. Ricerca del luogo: parametri luce, niente vento né gerani né parasole sponsorizzati. Arriva il resto della squadra: Masaki Hatsui (suono), Antoine Berthier (foto), Isabelle Klaus (foto, blog, manifesti). Il sopralluogo è finito. Viene scelta la terrazza laterale. L'installazione degli strumenti e dello studio sonoro / immagine mobile può cominciare. Contare due ore e mezza. Siamo in ritardo con la tabella di marcia prevista: non c'è problema, qui abbiamo tutto il tempo. Ci sbrighiamo comunque, per rispetto per coloro che sono venuti puntuali per ascoltarci. Mangiamo velocemente una salsiccia-insalata di patate e via col duo sulla cima. Il mio primo incontro con il sassofonista Reto Suhner ha avuto luogo nel 2002 in Ticino a Balerna. Dividevamo la stessa serata del Festival Altrisuoni. L'ho invitato a unirsi a Four Roses per un pezzo. A volte un incontro era cosí semplice. Il suo primo disco in quartetto si chiama « Born in Herisau ». È nato laggiú, in questa cittadina che si vede dalla cima della Hundwiller Hoehe. Grazie a lui ho potuto scoprire questo posto magico situato a due passi in linea d'aria dal mio cantone d'origine: Appenzello interno Rodi. Qui in cima a questa collina, le mucche si avvicinano quando la musica inizia. Qui l'acqua viene dal Säntis, l’elettricità dalle pale eoliche o dai pannelli solari. Qui ci si lava con la spugna e una brocca d'acqua, peccato ci siamo scordati di prenderne una, poco male: ci faremo la doccia domani, inshallah! Qui è un paradiso. Ci torneremo innamorati e con la famiglia e avremo tutto il tempo di avere tempo e godere dell'istante, promesso.

Da lontanissimo la gente della regione osserva col binocolo la cima della Hundwiller Hoehe. Quando la bandiera è a mezz'asta vuol dire che l'anima del luogo Marlies Schoch si trova a Locarno, al festival del cinema. Il resto dell'anno ella è lassú nel suo albergo di montagna.

Il giorno del nostro arrivo la bandiera era a mezz'asta; l'abbiamo issata alla fine della giornata, una volta finito il concerto. Finito di piegare il materiale Reto mi ha detto: ti presento la signora. Né la Signora Schoch, né Marlies: LA signora. Seduta nella sala da pranzo del ristorante Marlies Schoch ha preso il tempo di sapere chi si trovava di fronte a lei. Perché questo progetto Transumanza. Le parlo di me, delle mie origini contadine e appenzellesi. Occhi negli occhi. Poi i visitatori si sono succeduti, la raccolta di mirtilli, 74 anni e una forma pazzesca, una coppia di amici, due contadini del luogo: tutti aspettavano il suo ritorno e ad ognuno ella riservava un'accoglienza regale. Anche alla cagna rottweiler Alexia, pure se quest'ultima era gelosa di dovere dividere la sua padrona con tutti questi sconosciuti dopo un'assenza tanto lunga. Un'evidenza s'imponeva, come se nulla fosse: ci recavamo alla Hundwiller Hoehe come in pellegrinaggio. Niente di mistico o dogmatico: Marlies Schoch era una personalità naturalmente eccezionale.

Laggiú era ieri e oggi sono di ritorno a casa, a Ginevra. È domenica sera ore 20 e 45. Decido di scendere a comprare delle sigarette: ne avrò bisogno per redigere questo testo. Per trovare il tono giusto: non denaturare la magia di questo incontro. Sotto casa vengo fermata: C'hai una sigaretta? Pensierosa e un po' sorpresa riconosco qualcuno. No, ma stavo appunto andando a comprarle. Sono vicino al menhir aggiunge. Il menhir si trova nella zona d'ombra del mio quartiere dell' l’ilôt 13. Al tabacchi della stazione chiedo se è ancora aperto. L'impiegato che finisce la sua lunga giornata mi sorride. Chiedo scusa per la domanda fuori luogo. Poi non so quali sigarette chiedergli. Finisco col dirgli: ci sono gli automobilisti della domenica e i fumatori della domenica. Piú rifletto al testo piu un'evidenza s'impone: una vocina mi trotterella in testa. Mi dice questa signora è una grande signora e quest'incontro lascerà delle tracce. Lezioni di vita. Come col Signor Jean. Passo dal menhir per dare la sigaretta promessa. Sento una voce. «Sí sto qua». Non vedo nessuno. Dove stai? Non vedo ancora nessuno. «Sí, indietro al menhir». Sotto al menhir c'è come uno spaventapasseri di vestiti accuratamente disposti. Strano. Mi avvicino. La sua testa esce dal cespuglio di verde di fronte al menhir. Sta coricato a terra, acquattato, quasi nudo… Gli do due sigarette. L'aria grave mormora: provo solo a spiegarti una cosa: Ci sono gli zombi che passano, è guerra! Non troppo rassicurata gli dico, continuando a camminare con calma: non guardo film d'orrore perciò non credo agli zombi.

Persone come lui, la grande signora ne ha curati. Molti. Non ha avuto figli; non ha trovato la persona giusta «perché nella nostra società le donne si ritrovano a fare tutto»: Non ne ha sentito il bisogno: «ho molti amici e mi sento bene così» Marlies Schoch è la madre di tutti. Dopo essere stata la maestra elementare di giú e aver fatto la strada a piedi tutti i giorni fino al villaggio, ella continua dall'alto della sua montagna a occuparsi dei diseredati, degli emarginati. Vi lavorano dei giovani in rottura o con problemi gravi di dipendenze. Dei meno giovani con ferite mai cicatrizzate come la perdita di un figlio. … «Prima si lasciava la natura seguire il proprio corso e era normale perdere un figlio su sei, era il destino. Ora ne si perde uno e non ci si riprende mai»

Si accerta che va tutto bene e che non manchiamo di nulla. Si concede il tempo di domandare e ascoltare. Chiede ad esempio a Masaki se è coreano o giapponese: buona domanda, risponde lui. Anche per noi è difficile saperlo, solo la lingua ci permette di situarci. Ha abitato due anni in Marocco, rischiando di restarci: la gente è cosí gentile. È pure andata a New York e in Giappone. Adora il Giappone. Adesso va a Locarno. Ha bisogno di ritrovarsi circondata da tante persone per un dato tempo per poi assaporare pienamente il fatto di trovarsi sola il resto dell'anno sulla sua montagna. Sapeva che il caffè schnaps di Christian sarebbe stato di troppo dopo il vino, il prosciutto all'osso e i mirtilli alla panna e le avrebbe impedito di dormire bene. Non ha detto nulla, ma solo glissato a colazione, gli occhi scintillanti «parto dal principio che passati i 20 anni queste cose si sanno»

Info: occorre contare 2 ore di raccolta per un chilo di mirtilli venduti a CHF 13.- al chilo.

mardi, décembre 29 2009

mp3 duo mit reto suhner

lundi, août 31 2009

HUNDWIL (AR) > Auf der Hundwiler Hoehe

Duo mit Reto Shuner

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lundi, août 17 2009

Les myrtilles à la crème se méritent

les myrtilles à la crème Info: Il faut compter 2 heures de cueillette pour récolter un kilo de myrtilles vendues à 13.- le kilo.

Réveil à 6 h du matin. Départ de Genève à 6h45 direction Appenzell Rhodes extérieures: sommet de la Hundwiller Hoehe. Arrivée au bas de la montagne 11h30. On commande la première cabine de transport de matériel (Seilbahn). La caisse en bois arrive. Image hallucinante: une jeune femme fumant des Marlboro est assise en son milieu.

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samedi, août 8 2009

Hundwil (AR) > Auf der Hundwiler Hoehe

15 August 15 Uhr
Duo mit Reto Suhner

Hundwiler Hoehe

De très loin les gens de la région  observent à la jumelle le sommet de la Hunwiller Hoehe. Quand  le drapeau suisse est en berne, c’est que l’âme du lieu Marlies Schoch est à Locarno au Festival. Le reste de l’année elle est là-haut dans son auberge de montagne.  

Le retour de la grande dame

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