Transumanza – prima parte 09

La musica è un'arte immediata quando consumata sul luogo stesso del delitto. Il luogo del suono, la configurazione dei musicisti nello spazio è la chiave della circolazione del suono e dell'ascolto. I musicisti hanno sempre la scelta, eccezion fatta per quest'obbligo.

L’immediatezza è solo uno degli elementi essenziali del progetto Transumanze. L’altro risiede nel carattere non premeditato della musica. Niente spartiti, preavvisi o consultazione gerarchica.

I musicisti sono qui oggetti in movimento. Essi investono uno spazio mettendolo in gioco con il partner del giorno. L'arte del duo, la piú piccola orchestra possibile, è compreso interamente in questo gioco del dialogo improvvisato.

A partire da qui la musica non viene piú ordinata in una delle categorie usuali. Essa sfugge alle etichette degli spazi dedicati alla performance jazz, rock, techno, reggae o « classica ». Gli ascoltatori, informati o di passaggio, fanno un viaggio immobile. Si apre una finestra nella loro immaginario, una scoperta o reminiscenza sono all'opera.

Nel corso delle improvvisazioni, i musicisti lasciano l'ambiente agire per precipitazione nel senso chimico del termine. Quest'alchimia poetica forgia loro un paesaggio interiore grazie alle tecniche della riduzione e del distacco. Minuscoli dinanzi all'orizzonte, perduti nel vocio di un mercato, essi ridiventano coloro che sono sempre stati: dei traghettatori d'istanti.

Sémaphore dicembre 2009